Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/170

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Tra gli incoronati Crapuloni, che dopo Tiberio dominarono lo Stato Romano, ve ne furono senza dubbio alcuni, i quali inventarono qualche nuova vivanda, o portata di vivande, e che segnatamente spendevano e potevano spendere in interi banchetti, e particolari vivande assai più di Apicio, e degli altri golosi del tempo suo. D’altronde si può peraltro ammettere che costui è stato del continuo il modello dei Romani Ghiottoni, e che oltre ai varj gradi del costo, e della sontuosità dei differenti manicaretti egli additò ancora, e stabilì il modo di servire a tavola, le decorazioni delle stanze ove si mangiava, i divertimenti che avevano luogo intorno alla mensa, e tutto il sistema di vivere dei Crapuloni. Seneca non solo chiama Apicio maestro, e capo dei Romani parasiti, ma parla altresì di tutte le importanti arti, ed invenzioni della Romana intemperanza, che nella sua età o poco prima furon scoperte, e renderonsi dominanti. Anche gli Scrittori dei susseguenti tempi fanno espressamente menzione degli sforzi, che furono fatti da qualche

    che questo pesce rinomato si moltiplicò talmente verso la spiaggia della Campania che in appresso non vi fu più bisogno di farlo venire dal dilà del Promontorio di Troade. Plinio il vecchio attribuisce questo stesso gran merito ad un Liberto di Claudio IX. 17. Lo Scaro degli antichi è, conforme mi dice un mio dotto amico, il Labrus Scarus di Linneo.