Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/177

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chj. Ei stabilì pure varj premj per coloro, che inventato avessero nuove leccornie, rallegravasi all’udire che qualche vivanda fosse costata una somma esorbitante, dicendo che il più alto costo de’ cibi formava la lor maggiore attrattiva1, e finalmente volle esser dipinto come Cuoco, Profumiere, Oste, e Ruffiano2. Dopo Eliogabalo vi furono molti altri Imperatori, i quali di buon grado tentarono spesso di farsi conoscere più crapuloni, e dissipatori di quello che lo erano infatti; ma essi rimasero di gran lunga inferiori ai da me riferiti attesochè i vizj dei loro antecessori avevano esaurite quasi affatto le facoltà, e le risorse di tutto lo Stato3.

I Romani Ghiottoni non solo percorrer facevano tutti i Paesi, ed i Mari ad oggetto di raccoglierne le delizie degne della lor tavola, ma aspiravano essi molto più al vanto, lo che fu sempre un segno della maggiore intemperanza, di esibire ai lor commensali cibi rari, e di gran valore piuttostochè saporiti, e gustosi. Maledetti, esclama Seneca, siano coloro, la di cui ingordigia oltrepassa perfino i limiti di questo vasto, e in-

  1. Lampr. c. 29 orexin hanc convivio esse dicens.
  2. Ib. Le spese de’ suoi conviti non si possono indicare con certezza, giacchè in Lampridio c. 24. i numeri ne sono sfigurati, e sospetti.
  3. Vedansi Vopisc. in Vita Carini c. 17. Trebellius Pollio. in Gallien. c. 16.