Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/182

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in un solo piatto, e succede nella cucina quello, che debbe accadere in un ventre di già satollo1. Di quì nascono però le sorprendenti, complicate, e imperscrutabili malattie, contro le quali la Medicina si è indarno armata di varj rimedj, ed osservazioni. - I Romani golosi, e parasiti che vissero sotto Adriano, e gli Antonini non furono meno delicati, e prodighi di quelli dei tempi di Seneca, giacchè Favorino prorompe nelle medesime lagnanze tante volte ripetute dal detto Autore2. I grandi maestri della ghiottornia, dice Favorino9, credono che non si dia alcun pranzo ben regolato se ogni cibo non vien tolto di tavola nel punto medesimo, in cui esso merita maggiormente di essere assaggiato, e non gli se ne sostituisce un altro anche più squisito, e costoso. In ciò consiste la bellezza, o l’attrattiva di una tavola piena di gusto, siccome la gloria della pompa di uno stravizzo ha unicamente luogo allorchè vi è tanta abbondanza di tutti gli uccelli (toltane la Lodola, che si mangia per intero) che ognuno possa saziarsi delle loro piccole parti di dietro;

  1. Senec. I. c. Inventae sunt mille conditurae. — Piget jam esse singula; coquuntiir in unum sapores. In coenu fit, quod fieri debet saturo in ventre. Exspecto jam ut manducata ponantur. — Non esset confusior vomentium cibus.
  2. Si paragoni l’Ep. 100, e Favor, frag. ap. Gell. L. XV. c. 8.