Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/183

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giacchè chi mangiasse il petto, o le parti d’avanti dell’altre specie di volatili verrebbe senza remissione dichiarato privo di ogni gusto.

Non meno preziose, ed innaturali delie leccornìe dei Romani Parasiti, e dei loro condimenti erano le decorazioni delle Sale ove davansi i banchetti, e quelle delle stesse tavole. I Grandi Romani non contenti che la loro piatteria, la loro bottiglieria, la loro tavola, i loro letti da riposo, e i lor guanciali e cuscini guarniti fossero di pietre preziose, e composti dei più insigni drappi, metalli e legni lavorati egregiamente dai migliori Artisti, e che le pareti, i soffitti, ed i pavimenti delle magnifiche lor sale risplendessero delle più belle, e rare specie di marmi, dorature, e pitture, vollero eziandio che in esse avessero luogo similmente molte altre invenzioni, che, per quanto io so, non vennero giammai poste in pratica dai più celebri Crapuloni dei moderni tempi1. I soffitti delle stanze, in cui mangiavasi, erano amovibili in modo che cangiar se ne poteva l’aspetto ogni volta che veniva recata in tavola qualche nuova portata di cibi. Nelle pareti poi delle mentovate camere si trovavano alcuni invisibili tubi, mediante i quali nell’Inverno comunicavasi alle medesime un dolce, ed uniforme calore, ed il lor pavimento conteneva varie piccole canne appena visibili, da cui potevansi far scaturire, ed elevare acque odorose

  1. Senec. Ep. 90. Natur. quaest. III. 17, 18. de Tranq. c. 1.