Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/21

Da Wikisource.

17

difetti, e l’impotenza del precedente governo, mentre in caso diverso l'intero stato Romano non avrebbe sicuramente potuto evitare di soggiacere in poche generazioni ad un total rovescio e annichilamento. Se il potente genio di Cesare trionfato non avesse dell’inferiore spirito tutelare di Pompeo, e se i guerrieri e gli Eroi da lui formati giunti non fossero ad abbattere i nemici di Augusto, allora sarebbonsi rinnovate tutte le scelleraggini, e mostruosità della guerra civile, fino a tanto che i vincitori divorato avrebbero la lor preda (che come tale veniva considerato lo stato Romano dagli stessi compagni di Pompeo e d’Antonio), spopolata affatto la terra ai Romani soggetta, o spinti tutti i popoli alla disperazione ed alla rivolta. In uno stato, in cui le leggi, e le autorità erano così impotenti, e disprezzate, i Comandanti delle Truppe e delle Provincie così egoisti e rapaci, gli Eserciti così indisciplinati e baldanzosi contra la loro Patria, e tutto il popolo in tal modo depravato e corrotto, come appunto scorgevasi nella moribonda Repubblica Romana; in tale stato, io dico, era impossibile di restituire alle leggi e ai Magistrati la lor dignità, alle Armate e ai Comandanti ubbidienza, disciplina e buon ordine, e ai Plebei industria e patriottismo. Come che adunque erano dal tutto spariti i buoni costumi, unica base e sostegno del passato governo, così doveva in vece sorgere un Monarca fornito di assoluto dominio, il quale se con ordini, pribizioni, mi-