Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/213

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pa sorprendeva tanto più i pochi sensati Romani in quanto che nei tempi della libertà gli stessi Senatori non avevano per qualche Secolo portati mai anelli d’oro, ma soltanto di ferro. Gli anelli d’oro venivano dal pubblico Erario concessi unicamente agli Ambasciatori, che spedivansi a straniere Corti, e Nazioni, ond’essi ne facessero uso nella sola circostanza in cui parlar dovevano, ed agire in qualità d’inviati del Popolo, e del Senato Romano. Lo stesso Cajo Mario non portò fino al suo terzo Consolato altro anello che di ferro, e nella famiglia dei Quinzj non era neppur permesso alle Donne il far uso di anelli d’oro, e di altri ornamenti questo stesso metallo.

Se i molli Romani, non vincevano ancora le proprie Donne contemporanee circa alla finezza dei drappi con cni vestivansi, ed alle freqnenti mutazioni degli Abiti, e delle diverse foggie dei medesimi, le superavano certamente per riguardo alla loro sontuosità,

    che i Romani usavano per rispetto alla moltitudine dei loro anelli.

    » Uno cum digito vel hoc vel illo
    » Portet Stella meus decem puellas.

    Tre gemme peraltro in ogni dito, compreso anche il piccolo, non erano una cosa straordinaria. Plin. 1. c. Se alcuni Romani si cambiarono perfino undici volte di vestito ad un sol banchetto, come dice Marziale, V. 81 Ep., essi superarono senza dubbio il barbarico fasto degli Orientali, e dei Negri.