Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/234

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apprezzati quelli di porcellana, e di cristallo. Alcuni vasi murrini9 furono inclusive comprati per novemila talleri l’uno, e siffatti giojelli erano quindi così cari ai loro padroni che questi trasportati come da un fervido amore per i medesimi ne rodevano alquanto l’orlo, onde in tal guisa aumentare il lor pregio1. Quando si spezzava qualche celebre vaso murrino allora fabbricar facevasi un magnifico Mausoleo per riporvi i cocci, e tali Mausolei erano poi, al dir di Plinio, fatti vedere come se essi contennto avessero la spoglia di Alessandro il Grande2. Quasi al pari de’ vasi murrini si stimavano i bicchieri, i piatti, e i vassoi di cristallo, e dopo di questi i lavori di ambra gialla, che dalle Donne Romane venivano ricercati colla maggiore ansietà, benchè esse non ben sapessero in che consista il vero pregio della medesima3. Vi furono persino certi vasi bianchi di terra, che vennero pagati anche più dei murrini4.

Questa mostruosa magnificenza di bottiglieria, e piatteria corrispondeva alla sontuosità dell’altre suppellettili. I piedi, e le incassature dei letti erano d’avorio, o d’argento, e con questo stesso metallo furono pure guarnite, e coperte le Romane carrozze5. Poppea di

  1. 37. 2. Plin.
  2. 37. 2.
  3. 37. 2.
  4. 35. 12.
  5. Plin. 33. II.