Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/255

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loro tavola in ricompensa dei servigi, che ai medesimi prestavano, di accompagnarli cioè in tutti i pubblici luoghi, di difenderli nella circostanza di qualche pericolo, di votare in loro favore nelle popolari adunanze, e di cercar di attirare al loro partito tutti i proprj conoscenti, ed amici. Allorchè sotto Tiberio cessò l’influenza del Popolo riguardo ai pubblici affari, seguitarono tuttavia ad aver corso gli antichi rapporti fra i Patroni, e i Clienti, del pari che la vanità de’ più illustri Romani di farsi accompagnare da grandi turbe di quest’ultimi; ma la generosità, e la stima dei Patroni medesimi verso i più poveri amici della lor casa decaddero immantinenti a misura che costoro finirono d’essere vantaggiosi, e importanti. I primarj Romani pretendevano che i loro Clienti allo spuntar del giorno comparissero alle soglie delle lor case, gli accompagnassero in tempo di pioggia, o di freddo al Senato, ai bagni, ed in tutte le visite, che facevano, applaudissero i loro discorsi, prendessero le lor difese nei contrasti e pericoli, a cui trovavansi esposti, ed in fine baciasser loro umilmente la mano, o il petto, come se fossero stati altrettanti Principi, e Re; e per tutte queste viltà, e tali abietti servizj non accordavano poi ad essi che di rado un importante donativo, e quanto meno potevano l’onore di mangiare una volta ogni due, o tre mesi, o al più una volta il mese alle proprie