Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/271

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naro contante1. Anche da questo notabil fatto si può dedurre quanto fosse grande in Roma la massa dei debiti, e qnanto nella maggior parte delle primarie famiglie la profnsione superasse di gran lunga le rendite, e il Capitale.

Quando i più illustri Giovani, e Uomini dissipate avevano tutte le loro ricchezze, allora essi invece di applicarsi a qualche arte, ed occupazione onorevole, onde cercare di ristabilir le proprie finanze, ripudiavano piuttosto la lor dignità, e il cospicuo grado di Cittadini per calcare il pubblico Teatro, o la pubblica Arena, che fino daì tempi di Tiberio erano divenuti il rifngio di tutti i falliti Voluttuosi, Crapuloni, e Dissipatori. È vero che Giulio Cesare, Augusto, e Tiberio, e molto più Caligola, e Nerone obbligarono i primarj Romani dell’uno, e dell’altro sesso a comparire negli spettacoli teatrali, e ne’ combattimenti, ch’essi diedero al popolo2; ma ciò venne imputato a Cesare come una delle sue tiranniche azioni, ed Augusto tralasciò di

  1. Copiam vendendi secuta vilitate, quanto quis obaeratior, aegrius distrahebant: multique fortunis provoluebantur: eversio rei familiaris dignitatem, et famam praeceps dabat. Donec tulit opem Caesar, disposito per mensas millies sestertio, factaque mutuandi copia sine usuris per triennium, si dcbitor populo in duplum pracediis cavisset. Ibid.
  2. Dion. Cass. 59. 9. pag. 912. 60. 7. 945. et ibi Rein.