Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/29

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Senato si faceva lecito di usare queste disonorevoli adulazioni verso di un uomo, il quale, lungi dallo smentire la propria clemenza, aveva anzi con benefizj tratti al suo partito, o confusi i suoi maggiori nemici e calunniatori: così si può facilmente supporre che anche a quel tempo il Senato era per la maggior parte composto di certi meschini individui, i quali non già per timore, ma sulla speranza di conseguire colle loro viltà ed umiliazioni ricchezze ed impieghi onorifici dalla generosa mano di Cesare, vendevano il proprio decoro, e quello dell’illustre Popol Romano .

Dopo che Augusto con la disfatta, ed oppressione di tutti i suoi nemici ebbe fatto acquisto di quel dominio stesso, che a Cesare non erasi potuto togliere se non con un assassinio, allora l’adulatore Senato, e la Plebe offersero da capo al loro nuovo Sovrano tutte quelle più sublimi e invidiabili dignità, e divine onorificenze, le quali talmente irritato avevano i nemici di Cesare che da ultimo ne affrettaron la morte. Ma Augusto, il quale era molto meno vanaglorioso e superbo, o, se questa espressione sembra troppo avanzata, molto meno disprezzante de’ suoi nemici, come del Senato, e della plebe, di quello che lo fosse stato Cesare, e che in sostanza sa-

    vili, i quali proposero che fosse concesso al Dittator Cesare di considerare le Donne di tutti i Romani come sue proprie.