Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/37

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i primi signori dello Stato, che assicurar dovevano la loro grandezza coll’ubbidienza, e colla rassegnazione, ma anche tutti i Consolari, una gran parte dei già Pretori, e molti persino dei comuni membri del senato gareggiavano tra loro nel fare in ogni congiuntura i più stravaganti, e disonorevoli progetti, o nel dar consimili voti. Raccontasi pertanto che Tiberio ogni qual volta partiva dalle adunanze del Consiglio pronunziava in greco idioma queste parole — : O miserabili, veggo che già voi siete disposti alla schiavitù! Anche a colui, soggiunge Tacito, il quale non bramava la libertà del popolo, rincrescevano senza dubbio l’abjezione della schiavitù, e le servili adulazioni del senato.

Il senato, racconta Tacito in un altro luogo1, non prendevasi alcuna pena se la maestà dello stato Romano veniva infamata fine agli ultimi suoi confini. Un interno e per così dire domestico terrore aveva talmente ingombrato tutti gli animi, che indarno se ne andava cercando un rimedio nell’adulazioni. In conseguenza benché i Padri del Popolo interrogati fossero da Tiberio sopra molti affari relativi al Governo, ciò nonostante invece di pensare a dar risposta alle domande di lui, decretavan essi piuttosto che si ergesse un altare alla Grazia, ed un altro all’Amicizia, e si collocassero intorno ai mede-

  1. Annal. IV. 74.