Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani II.djvu/101

Da Wikisource.

97

volte proscritta anche nei tempi della republica, e quella degli Ebrei, che credevasi ad essa intimamente congiunta, trovati avevano in Roma tanti seguaci, e prodotte tante, e si notabili segrete società, e pericolose stravaganze che si giudicò necessario di proibire col maggior rigore d’ingerirsi in qual si voglia modo nell’Egizie, e Giudaiche feste, ed in qualunque altra straniera pratica, ed azion religiosa. Vennero trasportati in Sardegna col pretesto di por freno alle ruberie che commettevansi in quell’Isola quattro mila Liberti infetti, come dice Tacito, della medesima superstizione, e fu ingiunto a tutti gli altri nati liberi, che frequentato avevano i tempj degli Ebrei, e presa parte nelle divine Egizie cerimonie di abbandonare immediatamente l’Italia, se in un dato tempo distolti non si fossero dalle straniere empie religioni1. Questo comando ebbe però un così piccolo, e breve effetto, che già sotto Claudio allegavasi qual causa principale della

  1. Tac. Annal. II. 85. actum et de sacris Aegyptiis judaicisque pellendis: factumque patrum consultum ut quatuor millia libertini generis ea superstitione infecta, quis idonea aetas, in insulam Sardiniam veherentur, coercendis illis latrociniis, et si ob gravitatem coeli interissent, vile damnum: caeteri cederent Italia, nisi certam ante diem profanos ritus exuissent.