Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani II.djvu/110

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tiplicandosi il numero dei superstiziosi aumentossi ancora la moltitudine dei misteri, e de’ loro interpreti, e che per conseguenza sotto i primi Imperatori ne nacquero immantinente molte specie di pretese divinazioni di cui nei tempi della libertà almeno nelle principali famiglie erasene appena fatta vedere una traccia. A queste false arti apparteneva singolarmente l’astrologia, che da Tiberio in poi divenne sotto il maggior numero dei susseguenti Romani Imperatori uno dei primi, ed indispensabili raggiri della corte conforme essa lo era, e lo è ancora presso tutte quelle degli Asiatici, e Africani despoti. Comecchè peraltro i primarj Romani non erano meno degli stessi loro Monarchi portati a credere all’astrologia, o come dir solevasi, alle arti dei Matematici, e de’ Caldei, e siccome alcuni intraprendenti, ed alteri superstiziosi sedur lasciaronsi dalle promesse degli Astrologi, e dei Maghi circa al formar congiure, e sollevazioni, così i primi Romani Imperatori fino a Vespasiano perseguitarono appunto quella scienza medesima da loro creduta soprannaturale, e che di buon grado voluto avrebbero appropriarsi, e posseder essi soli come un segreto. Benchè Tiberio annoverasse tra i suoi più confidenti amici l’astrologo Trasillo, e credesse di aver da costui imparata a fondo l’astrologia, e fosse anche da altri tenuto per un’abile e dotto astrolo-