Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani II.djvu/132

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pubblici, e forensi, ma trattandosi di espressioni indicanti filosofici, ed altri scientifici pensieri ed oggetti, ella era prima di Cicerone talmente meschina, che questo gran Linguista dovette, per così dire, crear di nuovo l’idioma delle scienze, e formar nuovi termini per significare le più comuni idee scientifiche1. Inoltre l’età mede-

  1. Ciò vien confessato da Cicerone medesimo. De Fin. III. c. 2. Prima di Cicerone (per non indicare che alcuni dei più sorprendenti esempj della povertà della lingua Romana rispetto alle voci scientifiche) ignoti eran quei periodi Orat. c. 61., ove le sensazioni si chiasero visa Ac. Quaest. l. 7, gli affetti permotiones IV. 44, le idee, e i pensieri notitiae, notio, intelligentia III. 6. IV. 7., l’inclinazione e il trasporlo appetitio III. 8., la conclusione rationis conclusio ib., gli assiomi decreta ib. c. 9. il consenso, e la riserva del consenso, assensio, et assensionis retentio. IV. 12. 18. Le passioni animi perturbationes de Fin. III. 10: Un punto matematico punctum Tusc. Quest. I. 7. L’invidia, o la gelosia invidentia ib. IV. 7. 9. La volontà voluntas IV. 9. L’incorporeo sine corpore ullo l. 12. de nat. Deor. Il cerchio, e la sfera circulus globus II. 18. ib. Lo Zodiaco signifer orbis II. 42. ib. Le linee che terminano all’Orizzonte finientes c. 44. ib. La Logica ratio disserendi, de Fato I. Le regole percepto artis ib. 6. et cetera. Lo stesso Cicerone fece qualche volta alcuni veri errori di lingua. Veggansi fra gli altri il cap. 3. dell’Epistola VII ad