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Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani II.djvu/21

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gono al presente più cantanti di quello che una volta fosse il numero dei curiosi, che portavansi ai Teatri. Tutte le corsie sono ripiene di cantori; l’immenso giro del luogo ove seggono gli spettatori è circondato di musici, e nell’orchestra hanno luogo tutte le possibili specie di musicali istrumenti; eppure tutte queste innumerevoli voci, e suoni formano una sola, e perfetta armonia.nota. Come avean motivo di ridere tra di loro tutti i membri del Senato Teatrale allorché sotto Verone per lo stabilimento dei Giuochi quinquennali, a simiglianza di quelli dei Greci, alcuni si lagnavano della propa- 1

  1. I Commedianti, e Cantori ordinarj erano mediocremente pagati anche nella stessa musicale, e comica età di Seneca. Ille, qui elatus in scena incedit, et haec resupinus dicit, en impero Argis; regna mihi liquit Pelops, qua ponto ab Helles atque ab jonio mari urgetur Isthmos.
    Servus est, quinque modios accipit, et quinque denarios. Ille qui superbus, atque impotens, et fiducia virium tumidus ait:
    Quod nisi quieris Menelae, hoc dextra occides: diurnum accipit, in coenaculo dormit. Sotto Augusto la Plebe tumultuò pel motivo che un comico non volle più agire per la consueta mercede. Questo tumulto non finì fintanto che i Tribuni della plebe non ebbero convocato, e supplicalo il Senato onde permettesse di poter dare ai commedianti alquanto più di quello che loro stabilivan le leggi. Dio. 56. 47. p. 844.