Vai al contenuto

Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani II.djvu/22

Da Wikisource.
18

gazione di stranieri costumi, e divertimenti; e quanto all’opposto dovevano trionfar gli altri, i quali sostenevano che gl’innocenti piaceri di tali Giuochi ove si disputavano i premj dell’eloquenza, e della Poesia contribuissero all’avanzamento di ambedue queste bell’arti1.

Tutti gl’indegni Imperatori che successero a Nerone si dimostrarono protettori dichiarati o del nobile mestiere di auriga, o della scena, ovvero dell’arti di uccider uomini, e bestie; e secondo la diversa dominante inclinazione di ciascheduno di quei Tiranni, la Romana Corte, o almeno il più stretto circolo de’ loro confidenti, e Favoriti era composto o di Comici, o di Gladiatori, oppur di Cocchieri2. Il popolo Romano s’interessava ancor meno de’ suoi corrotti Monarchi intorno al destino, e alla prosperità dello Stato, e lasciava che nella città i Castrati, o i Commedianti, o i Gladiatori, e ai confini dell’Impero, i nemici dominassero a lor talento purchè egli avesse pane, e frequenti sollazzi. Gli avvenimenti del Circo divennero di giorno in giorno più importanti, talche Vitellio fece persino giustiziar alcuni della sacrosanta Plebe per la ragione che essi apertamente ingiuriata avevano la Ve-

  1. Annal. Tac. XIV. 21.
  2. Sueton. in Vitell. c. 12.