Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani II.djvu/58

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Le arti, e le scienze decadder tosto sotto i primi Imperatori in un modo così notabile che un tal fenomeno eccitò i lamenti, e le doglianze dei contemporanei. E a dir il vero la decadenza sì dell’une, che dell’altre non provenne certamente per mancanza di ricompense, che distribuite esser possano in oro, e in argento (mentre i capi d’opera non furono mai comprati ad un prezzo così esorbitante, ed i letterati, e gli artisti così largamente ricolmi di benefizj, e di premi come sotto la maggior parte degli Imperatori dei due primi secoli) ma bensì perchè i dominanti vizj estinguevano la facoltà creatrice, e quell’ardente entusiasmo con cui uno si dedica alle arti, e alle scienze solo per l’intera compiacenza, che ne deriva; e non pei vantaggi ch’esse procurano; perchè andavasi in traccia d’artefici, di capi d’opera, di letterati, e di biblioteche più per vanità, e per moda di quello che se ne avesse una vera stima fondata sopra giuste cognizioni, e come un puro sollievo dello spirito; perchè i bei giovani dell’uno, e dell’altro sesso, gli abili cuochi, i gladiatori, i cocchieri, ed i comici venivano amati, e premiati sopra tutti gli artefici, i filosofi, e gli oratori; perchè il diletto che dava il mestier di cuoco, di gladiatore, di comico, e d’auriga, ed i segreti artifizj, ed istrumenti della voluttà si anteponevano