loro antichità imperocchè le più eccellenti di siffatte opere d’antichi artefici sonosi già talmente consunte che non se ne possono più ravvisar le figure1. E’ cosa sommamente notabile che i più prossimi forieri della decadenza di questa, come di tutte le altre arti furono certi lavori molto penosi, o delicati ma piccolissimi, inservìbili, e privi di gusto. Gli ultimi pittori della Grecia rappresentavano umili, e vili scene, ed oggetti, o certe figure che da qualunque parte vedute fossero, rimiravano del continuo chi le osservava2. In simil guisa gli ultimi scultori formavano piedi o altre piccole membra di formiche, e di simili animaletti, e certi cocchi coi respettivi loro cocchieri, che una mosca poteva cuoprirli3. Anche dagli ultimi argentieri lavorati furono alcuni bicchieri, e vasi così sottili, e delicati che non ebbesì dipoi neppur il coraggio di intraprenderne alcuna copia.4
- ↑ Subitoque haec ars ita exolevit, ut sola jam vetustate censeatur, usque adeo attritis cælaturis ne figura discerni possit, auctoritas constet. l. c.
- ↑ 35. 10. Plin.
- ↑ ib. 36. c. s.
- ↑ ib. 33. c. 12.