Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani II.djvu/74

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della bellezza dei lor lavori.1. Nerone, il quale certamente in materia di belle arti aveva più cognizione, e gusto della maggior parte de’ suoi contemporanei, preferendo dopo la statua d’un’Amazzone, cui egli sempre si traeva dietro, quella di Alessandro magno ad ogni altro oggetto d’arti da lui derubati a tutto lo Stato, e deposti nell’aurea sua casa, giudicò che quel suo diletto capo d’opera potesse riuscir più bello s’egli indorar lo faceva. La statua di Alessandro fu dunque realmente coperta d’oro che in seguito però a forza di raschiature le venne tolto giacchè il barbarismo non erasi ancora tanto inoltrato da non potersi comprendere che dessa perduta aveva una parte della sua bellezza con quell’aureo vestimento.2. Non tutti i capi d’opera peraltro cui erasi creduto abbellire coll’indorarli furono così felici come l’Alessandro di Lisippo da dovere, cioè, onde uscire da tal im-

  1. At mihi major pars elegantiorum simulare eam scientiam videtur, ad segregandos se a cæteris magis quam intelligere aliquid ibi subtilius.
  2. 34. 8. Quam statuam inaurari jussit Nero princeps delectatus admodum illa. Dein cum pretio perisset gratia artis, detractum est aurum: pretiosiorque talis existimatur etiam cicatricibus operis, atque conscissuris in quibus aurum hæserat, remaoentibus.