Pagina:Storia della geografia (Luigi Hugues) - 2.djvu/169

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lato dì sud-ovest. Quanto al grandissimo paese che il pescatore della Frislanda percorse nel lungo spazio di tredici anni, esso corrisponde senza dubbio a quelle parti dell’America settentrionale che si trovano a mezzogiorno od a sud-ovest della detta penisola e degli Stati della Nuova Inghilterra. Alcuni autori, e tra essi il cardinale Zurla1, volendo esaltare di troppo la relazione degli Zeno, caddero in evidente esagerazione, quando identificarono col Messico e col Perù i paesi a sud-ovest di Droceo. Gli unici argomenti in appoggio di questa opinione sono quelli stessi che si leggono nel racconto del pescatore della Frislanda cioè il clima sempre più mite di mano in mano che si procede verso libeccio, i templi e gli idoli venerati da quelle lontane famiglie, la civiltà più avanzata, l’uso dei metalli preziosi. Non è tuttavia necessario spingersi sino a quelle latitudini tropicali per trovare tutto ciò; che anzi, per rispetto al clima, gli altipiani dell’Anahuac e le valli andine del Perù giacciono in una zona climatologica meno favorita di quella della Georgia, della Florida e del bacino inferiore del Mississippi. Manca inoltre, nella relazione, l’elemento geografico, importantissimo in queste difficili ricerche.

Il più bel titolo di gloria dei due illustri patrizi veneti è quello della esplorazione, per vero dire molto limitata, del paese che Erik Rauda chiamava, 400 anni prima, col nome di Grönland2. Nella state dell’anno 1392, allestiti tre piccoli legni, i due Zeno navigano verso tramontana, partendo da Bressay nelle Shetland, e giungono all’Engronelant. Ivi trovano un convento di Domenicani sotto il titolo di San Tommaso, presso una montagna che butta fuoco come il Vesuvio e l’Etna; vi è, poco lontana, una sorgente d’acqua bollente, della quale si servivano i monaci per riscaldare la chiesa e il monastero, cucinare le vivande e cuocere il pane: coll’uso di quell’acqua, e mediante canali sotterranei, si ottenevano ne’ giardini i fiori, i frutti e le erbe dei più temperati climi; attirandosi con ciò

  1. Zurla, Dissertazioni, vol. II, pag. 76 e 77.
  2. V. pag. 33.