Pagina:Storia della geografia (Luigi Hugues) - 2.djvu/180

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perchè noi mancavamo affatto di pane: essi raccolsero infatti una grande quantità d’orzo, e lo depositarono in un antico castello che altravolta era stato edificato, a quanto si dice, da Lancelot Maloisel». Molto probabilmente è da questo personaggio che ebbe il suo nome (di Lanzerote) l’isola in cui egli aveva, alcuni anni prima del navigatore normanno, costrutto il castello di cui è parola nella Cronaca. Questa ipotesi si converte anzi in assoluta certezza, se si pone mente al fatto che, là dove si innalza l’isola di cui si tratta, sotto il nome di Insula di Lanciloto, Lansalot o Lansaroto, tutte le carte nautiche dei secoli XIV e XV portano l’altro nome di Maloxelo, Maloxeli, Marogelo o Maroxello, il quale completa così il nome intero di Lanciloto Maloxelo, forma italiana che corrisponde senza contestazione alla forma francese di Lancelot Maloisel1.

Sorge ora spontanea la domanda: in quale anno Lancellotto Malocello giunse alle Canarie? Alcune poche righe che si leggono nel libro De vita solitaria di Francesco Petrarca permettono di risolvere molto approssimativamente la questione. «Praetereo, egli dice, Fortunatas insulas, quae extremo sub occidente ut nobis et viciniores et notiores, sic quam longissime vel ab Indis absunt vel ab arcto; terra multorum sed imprimis Flacci lyrico carmine nobilis; cuius pervetusta fama est et recens; eo siquidem patrum memoria Januensium armata classis panetravit, et nuper Clemens VI illi patriae principem dedit, quera vidimus, Hispanorum et Gallorum regum mixto sanguine generosum quidem virum»2.

La frase del Petrarca, patrum memoria, esclude ricisamente che la scoperta delle Canarie sia avvenuta ai tempi dell’immortale Poeta, nato nel 1304: essa ci conduce invece a parecchi anni prima, o ai principii del Trecenta, come opina il De Simoni, o a circa l’anno 1275 secondo il D’Avezac3.



  1. D’Avezac, op. cit., pag. 40.
  2. De vita solitaria, lib. II, cap. XI.
  3. De Simoni, in Giornale ligustico, 1874, pag. 224-229; D'Avezac, op. cit. pag. 40; Amat di San Filippo, in Bollettino della Società geografica italiana, 1880, pag. 66-67.