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e due anni dopo la morte di D. Enrico e la navigazione di Antonio Noli1.

68. Esplorazioni portoghesi dal 1462 al 1487. — Dopo avere raccontato quanto vide ed intese ne’ suoi due viaggi alle coste occidentali d’Africa, il Cadamosto ci informa che, dopo la morte di D. Enrico (anno 1460), il re di Portogallo, Alfonso V, spediva due caravelle armate, comandate da Pedro de Cintra e da Soeiro da Costa, coll’incarico di andare molto innanzi nella costa dei Negri, e di scoprire nuovi paesi; e quindi espone minutamente i risultamene della spedizione, i quali si possono compendiare nella esplorazione della zona costiera compresa tra l’arcipelago dei Bissagos ed un luogo, detto dal Cintra Arboreto di Santa Maria, che cadrebbe approssimativamente sul limite orientale dello Stato repubblicano di Liberia (5° di latitudine nord). I punti più importanti rilevati in questo tratto di costa furono il Capo Verga; il Capo Sagres in memoria del luogo del medesimo nome, ordinaria residenza dell’Infante; il Rio San Vincenzo, largo nella bocca circa 4 miglia; il Rio Verde; il Capo Liedo o allegro; la montagna detta Serra Leona, «atteso il gran rumore che di continuo si sente pei tuoni alla sua cima sempre circondata da nebbie»; il Capo Rosso; il Capo Sant’Anna (26 luglio?); il fiume delle Palme; il Capo di Monte; il Capo Mesurado (poco lungi dalla odierna Monrovia); l’Arboreto di Santa Maria. Il re Alfonso V, più guerriero che scienziato, non attese mai direttamente al proseguimento delle scoperte africane, occupato, come egli era, nelle conquiste della Mauretania e nelle guerre colla Castiglia. Persuaso tuttavia del grave danno che ne sarebbe derivato al paese se quelle spedizioni si fossero del tutto abbandonate, egli concedeva per cinque anni (a cominciare dal novembre del 1469), ad un ricco cittadino di Lisbona, Fernam

  1. Codine, in Bull, de la Soc. de géogr. de Paris, 1873, voi. II, pag. 93 e seg.; Amat di S. Filippo, in Boll. della Soc. geogr. italiana 1880, pag. 140 e seg.