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provincie, venne a superare di molto la cifra della popolazione indigena. Comunicazioni regolari si stabilirono a poco a poco tra la Mecca, metropoli religiosa dell’islamismo, e molti paesi interni dell’Africa totalmente sconosciuti ai Greci ed ai Romani dei secoli anteriori, e per conseguenza tutti questi nuovi paesi entrarono gradatamente nel dominio della geografia per mezzo degli storici, dei viaggiatori e dei geografi musulmani.
I primi stabilimenti arabi a mezzogiorno del grande fiume del Sudan risalgono all’anno 943, e poco dopo venne creato, nelle vicinanze del paese aurifero di Wangara, il regno di Melli. Compaiono successivamente, nella geografia dell’Africa centrale, oltre al nome di Wangara, quelli di Ghara, di Tekrur (che si dava probabilmente ad un insieme di molti distretti corrispondente a tutta la parte del Sudan compresa tra l’Haussa e il Darfor), di Haussa, di Darfor, di Sennar, di Kano, di Timboctu, ecc. Le oasi del Sahara occidentale vengono ad essere bene conosciute grazie alle relazioni di commercio tra il Marocco ed il bacino medio del Nigir. Tra esse notiamo quelle di Sigilmessa (colla città del medesimo nome, fondata poco dopo la prima metà del secolo VIII), molto probabilmente identica all’oasi di Tafilelt; di Gurara e di Tuat, e quella di Audaghost (Taghaza della geografia moderna?). Una strada più occidentale, partendo da Nun presso il promontorio di questo nome, attraversava il distretto dei Sandascia (Azanaghi degli scopritori portoghesi, dai quali trae il suo nome il fiume Senegal), e l’oasi di Ulil importante per il commercio del sale che si traeva dal monte Idscil ed era molto ricercato nei paesi della Nigrizia, oltremodo poveri di quel minerale.
In breve tempo gli Arabi si impadronirono di tutto l’Egitto: ma assai più lenti furono i loro progressi nei paesi a mezzodì della cateratta di Assuan, giacchè solo nel 1285 essi poterono rendersi padroni del potente regno cristiano di Dongolah. L’Abissinia, il cui nome deriva dall’arabo Habesch, era tuttavia poco nota agli Arabi: la descrizione più particolareggiata di quel paese alpestre trovasi in Ibn-el-Wardi, scrittore del secolo XIII.