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166 Storia della Letteratura Italiana.

Ma qual conto si debba fare di tal giudizio, si comprenderà facilmente al riflettere, ch'egli altre poesie non riconosce fuorchè il dramma, l'ode e il poema epico. Quindi le satire di Lucilio, di Orazio e di altri poeti potranno agevolmente prender conforto dall'avere a compagne in questo esilio dal poetico regno l'elegie di Tibullo, di Properzio, di Ovidio, gli epigrammi di Catullo, e l'egloghe ancora e le georgiche di Virgilio. Or tornando a Lucilio, nacque egli, secondo la Cronica eusebiana, l'an. 605 di Roma, e morì in Napoli, secondo la stessa Cronaca, l'an. 651 in età di quarantasei anni (54) . Egli è vero che Orazio di lui favellando usa l'aggiunto senis (l. 2, sat. 1); ma questa voce può ancor dinotare uomo vissuto a' tempi antichi. Ch'egli fosse il primo scrittor di satire, chiaramente lo affermano Orazio (ib.), Quintiliano (Instit. l. 10, c. 1), e Plinio il vecchio (in præf. ad Hist. Nat.), le quali autorità hanno presso di me assai maggior forza che non tutte le ragioni dal Dacier allegate (préface au IV tome d'Hor.) a provare il contrario. Veggiamo per qual maniera ne parli Orazio che più notizie ancora ci somministra intorno a questo poeta. ...............Quid? cum est Lucilius ausus Primus in hunc operis componere carmina morem, Detrahere et pellem, nitidus qua quisque per ora Cederet, introrsum turpis? Natii Lælius, aut qui Duxit ali oppressa meritum Chartagine nomen, L'epoche della nascita e della morte di Lucilio segnate dalla Cronica eusebiana sono soggette a qualche difficoltà. Abbiamo da Velleio Patercolo (l. 2, c. 9) ch'egli accompagnò Scipione all'assedio di Numanzia, che cominciò l'anno 619, mentre Lucilio non avrebbe contato che quattordici anni, età non ancora opportuna alla milizia, e molto più che sappiamo da Appiano Alessandrino, che Scipione oltre le antiche truppe e quelle della città e de' re alleati non condusse seco che 500 suoi clienti ed amici, fra' quali non è probabile che volesse avere un fanciullo. Per ciò che appartiene alla morte, Lucilio fa menzione (Edit. Comin. p. 63) della legge suntuaria di Licinio, e se questa fu da lui pubblicata, come pensano alcuni, nel suo consolato l'anno 656, convien dire che almeno fino a quel tempo vivesse Lucilio. Ma altri vogliono ch'ei la pubblicasse essendo tribuno nel 651, nel qual anno stesso si fissa la morte del poeta. A me non è lecito il trattenermi a lungo su tai minutezze che da altri potrannosi più agiatamente esaminare.


4) In Pr*f. ad Hift. Nat. (5) Preface au VI. Tome d’Hor.