Pagina:Storia della letteratura italiana I.djvu/104

Da Wikisource.

― 94 ―

vita eterna. Anima della rappresentazione è l’invitta fede del giovane monaco, che la preghiera e la contemplazione è la più sicura guardia contro il peccato e la tentazione della carne, e che si giunge alla santificazione col rinunziare al mondo e vivere con lo spirito in Dio. Questo concetto è espresso in una forma scolastica nel canto del Monaco, di cui ecco alcuni brani:

L’anima sensitiva che s’inchina
     Nel mondo a tutto quel che la diletta,
     Apprezza poco la legge divina.
L’alma piena di fede e semplicetta
     Spesso si leva pura a contemplare
     Quel ben che veramente la diletta.
     E quando a quel più intenta esser le pare
     Allor dal grave corpo è sì costretta,
     Che giuso afflitta le convien tornare,
     E umile e isdegnosa piange e dice:
     Deh! chi mi sturba esser felice?
Quell’anima gentile è sempre viva,
     E vive Iddio in lei per unione,
     E tutta sta nella contemplativa.
     E gode tutta; e s’ella ha passione,
     È per esser legata al corpo tristo,
     Dal qual desia disciorsi e star con Cristo.

Ci è una rappresentazione, intitolata, Commedia dell’anima, che è una storia ideale della vita de’ Santi, una specie di logica, dove sono le idee fondamentali della santificazione, l’ossatura e lo scheletro di tutte le vite de’ Santi. L’anima esce pura dalle mani di Dio e a sua immagine. Dio la contempla con amore, dicendo:

Quando io risguardo quella creatura,
     Che all’immagine mia io ho formata,
     E ch’io la veggo immaculata e pura
     Starmi dinanzi, la m’è accetta e grata: