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della rivoluzione di roma 61

sieri sopra gli atti di beneficenza di Pio IX verso gli Ebrei di Roma, con appendice allo scritto di d’Azeglio sugl’Israeliti Roma 1848, in-8.1

Una scolaresca che insorge contro uno dei propri maestri, e che con apparato ridicolamente solenne si riunisce in piazza, sente leggere i considerando, e la condanna dell’opera del maestro, e quindi la gitta alle fiamme, e tripudia e gavazza per un atto, non saprem dire se più insensato o tirannico, somministrar deve una idea poco favorevole sul frutto degli studi che in allora faceva.

Noi ricordavamo il fatto, ma non potevamo rinvenire giornale veruno, fra quelli che in Roma pubblicavansi, ove se ne facesse menzione. Ci capitò nondimeno fra mano il giornale l’Italia, che pubblicavasi in Pisa dal professor Montanelli, il quale senza tanti misteri ci racconta il fatto, ed in seguito di ciò consegniamo alle pagine della storia questo vergognoso episodio delle cose nostre.

Accadde nello stesso giorno 24 febbraio la rivoluzione in Parigi. La sua importanza mondiale ci obbliga ad incominciare un capitolo espressamente per parlarne, che sarà il seguente, e lo incominceremo col 5 di marzo giorno in cui se n’ebbe in Roma il primo sentore. Ma intanto proseguiremo a narrar le cose occorse in Roma fino a quel giorno; e siccome eravamo nell’epoca dei divertimenti carnevaleschi, non sarà quindi discaro ai nostri lettori udire tutto ciò che al carnevale di quell’anno memorabile si riferisce, e che comprende dieci giorni dal 26 di febbraio al 7 di marzo.

Il carnevale di Roma è tale un divertimento che ha formato sempre la passione dei Romani, e a celebrare il quale hanno essi soli una tal grazia ed attitudine tutta loro particolare.

Il gusto innato dei Romani per lo scherzo e per la satira, il genio inventivo e la vivacità della immaginazione,

  1. Vedi il giornale l’Italia del 2 marzo 1848, pag. 225.