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LIBRO I 55

Venezia senza aver prima date prove di simpatia alla città e di riconoscenza all’austriaco monarca per l'accordata ospitalità: mosse alla volta di Padova per visitare il santuario del taumaturgo Lusitano. Navigò sulla Brenta, percorse il canale delle Zattere e della Giudecca fiancheggiato da gondole, da battelli e da peote cariche di persone intente ad onorare con atti di spontanea devozione il pastore universale della chiesa. Giunto a Fusina fu incontrato da personaggi distinti e da un distaccamento di cavalleria austriaca del reggimento Bussy: l’arciduchessa Marianna fecegli dono di due carrozze: entrato in Padova fra le acclamazioni di un popolo numeroso, andò ad abitare nel cenobio dei monaci benedettini di s. Giustina, ove si trattenne sino all'ultimo giorno del mese. Tornato in Venezia aumentavasi in Pio il desiderio di Roma a segno, che avrebbe tentato il mare sopra un piccolo legno se la corte d'Austria, vistolo determinato a partire, non avesse avvisato ai mezzi di usar seco lui i riguardi dovuti al sublime suo grado. Eragli dai commissari austriaci chiusa la via delle Legazioni, perchè queste soggette ancora alla dominazione straniera, si volle che sbarcando, dovesse Pio VII trovarsi in mezzo ai suoi sudditi. Posero gl’imperiali a sua disposizione la Bellona fregata austriaca forte di quaranta cannoni ed altri legni minori.

XXIX. Prima di accingersi alla partenza ricevè auguri di prospero viaggio da quanti erano in Venezia rispettabili patrizi, ragguardevoli personaggi. Il di sei giugno compartì adimmenso popolo, accorso in lacrime, la sua apostolica be-