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204 Storia dell’Arte presso i Greci

senta una persona di bassa condizione, che ha menata una vita laboriosa come appare dal volto, dalla mano sinistra, e dalla pianta de’ piedi1. Ha quelli legata con un nodo sotto il mento intorno al collo una corda, e giace su uno scudo ovale, su cui è gettato un corno da suonare rotto in due pezzi2. Non può quella statua rappresentare un gladiatore, sì perchè, mentre l’arte fioriva presso i Greci, ignoti erano colà que’ sanguinosi spettacoli3, sì ancora perchè nessuno scultore, capace di fare una simile statua, avrebbe mai voluto lasciar dopo di sè, come uno de’ più pregevoli suoi lavori, la figura d’un gladiatore4. Altronde col gladiatore non avrebbe punto che fare quel corno ricurvo, simile al lituo de’ Romani, che spezzato sia sotto di lui5.

§. 26. Ci porge de’ lumi a questo proposito una greca iscrizione posta sulla statua di cerco Archia vincitore olimpico, dalla quale rilevasi che gli araldi, ossia i banditori (κήρυκες) ne’ giuochi olimpici in Elide, portavano al collo una corda, e con un corno suonavano. Archia era uno di quelli araldi, e di lui fu scritto che faceva il suo uffizio, quantunque nè suonasse il corno, nè avesse la corda:

Οὔθ´ ὑποσαλπίγγων οὔτ´ ἀναδείγματ´ ἔχων6.



§. 27. E quì


  1. Sta nel museo Capitolino; e possono vedersene le figure presso Bottari nella descrizione di quel museo Tom. iiI. Tav. 67. 68., Maffei Raccolta di statue, Tav. 65., Montfaucon Antiq. expl. Tom. iiI. par. iiI. pl. 155.
  2. Nel restaurarlo gliene hanno aggiunto un altro accanto alla mano destra, anch’essa moderna con quella parte di base, su cui appoggia; e credesi opera di Michelangelo Buonarruoti.
  3. Erano in uso fra i Greci da tempi antichissimi, e principalmente in occasione di funerali, come prova Ateneo lib. 4. cap. 13. p. 154. seg.; ma certamente non vi era per essi tanto furore. Era più in uso la monomachia, o duello, in ispecie per decidere per mezzo di esso in persona dei capitani degli eserciti della sorte di due popoli, senza venire a battaglia formale, come nota lo stesso Ateneo; e abbiamo di Pittaco, che vi si distinte, Laerzio lib. 1. segm. 74., Polieno Strateg. lib. 1. cap. 25.
  4. Non so valutare più che tanto questa ragione; poiché nessuno de’ più bravi artisti ha mai avuto difficoltà di fare le statue dei vincitori nei tanti altri giuochi della Grecia, i quali non erano sempre persone delle più distinte; né hanno creduto farsi un disonore col far dei cani, delle vacche, dei porci, e tanti altri soggetti bassi. Molto meno doveano avere tale difficoltà quando i lavori venivano loro ordinati, e pagati.
  5. Bottari, il quale, loc. cit. pag. 137. in fine, vuol rappresentato in quella figura un gladiatore, dice che le trombe si usavano in tali spettacoli. Ciò è vero; ma servivano per dare il segno del cominciamento, non agli stessi gladiatori.
  6. Poll. Onom. lib. 4. cap. 12. segm. 92.