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da Alessandro il Grande ec. 275

C a p o   III.


Fiorì l’arte in Sicilia... e presso i re di Pergamo - Risorse in Grecia, dopo la lega achea – Artisti... e monumenti di quel tempo — Torso di Belvedere — Ercole Farnese — Ricadde l’arte in Grecia... e i Romani depredaronvi le migliori opere — Vi furono però degli stranieri che v’ersero de’ nuovi monumenti — Cadde pur l’arte in Egitto... e in Siria — Risorse per poco in Grecia... ov’ebbe l’ultimo crollo dalla guerra mitridatica.

[Fiorì l’arte in Sicilia...] Mentre l’arte era decaduta in Grecia, e n’erano avviliti i lavori, fioriva essa tuttavia fra que’ Greci che dalla patria loro eransi trasferiti in Sicilia, e più ancora presso i re di Bitinia e di Pergamo. Sebbene di questo fiore dell’arte in Sicilia non parlino gli antichi scrittori, pur argomentar lo possiamo dai bellissimi impronti delle monete di quell’isola1, ove le colonie doriche, capo delle quali era Siracusa, sembrano aver gareggiato colle joniche, tra le quali una delle più ragguardevoli era Leonzio2, a chi coniar sapesse più belle monete.

§. 1. Io parlo qui de’ tempi che trascorsero tra i primi successori d’Alessandro sino alla conquista di Siracusa fatta da’ Romani: tempi torbidi e miseri per quell’isola, altronde sì favorita dalla natura; onde è da maravigliarsi che in mezzo a guerre continue non siansi spenti colà i semi stessi delle arti.

§. 2. E’ noto che ne’ tempi più antichi, sotto i re di Siracusa Gelone, Jerone, e i due Dionisj, ivi l’arte avea grandemente fiorito, e non v’era allora nessuna città in Sicilia, che di bei monumenti non abbondante. Le porte del tempio


M m 2 di


  1. V. Bianconi Par. int. a una med. di Sirac.
  2. Thucyd. lib. 3. cap. 86, pag. 221.