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342 | S t o r i a dell’A r t e greca |
vene. Per ultimo, come mai a costui sarebbe stata eretta una statua, se quell’onore non trovasi accordato nemmeno a Trasea e ad Elvidio Prisco, i quali contro Nerone cospirato aveano, e da alcuni perciò venerati furono come dei?
§. 26. Il Maffei1, ben sapendo che Peto trucidato non s’era sul corpo della moglie, ricorre per ispiegare questo gruppo alla storia di Mitridate ultimo re di Ponto, e vede ivi rappresentato l’eunuco Menofilo, che uccise Dripetina figliuola di quel re a lui lasciata in custodia, acciò non fosse violata dai nemici, e quindi trafisse sè medesimo. Ma quella spiegazione conviene ancor meno della prima, non permettendo le ben intere parti genitali e le basette di qui ravvisare un eunuco2.
§. 27. Meno dal verosimile s’allontana Gronovio3, che scorge in quello gruppo Macareo figliuolo d’Eolo, e Canace sua sorella e sposa, i quali, secondo Igino4, un dopo l’altro s’uccisero: ma io, se devo qui proporre la mia opinione, vi ravviso piuttosto quel satellite che il medesimo Eolo, avendo risaputo l’incesto commesso da Macareo colla sorella Canace, spedì a questa con un ferro, col quale togliersi dovea la vita. Non approvo interamente il pensiere di Gronovio5, perchè nella figura virile non posso ravvisare il fratello di Canace il qual era un giovanetto, nè alcun eroe dell’antichità, poichè ignobili ne sono le sembianze, rendute ancora più vili dalle basette alla moda de’ barbari.
Sem- |
- ↑ Raccolta di statue,Tav. 60. 61. ove ne dà la figura disegnata, o incisa all’opposto, e non troppo esattamente.
- ↑ Quale era veramente Menosilo, come scrive Ammiano Marcellino lib. 16. c. 7., ove racconta questo fatto; e sappiamo altronde, che veri eunuchi erano quelli, che si tenevano dai sovrani della Grecia, e della Persia per loro guardie, o per camerieri, e per custodire le donne; ed erano per lo più figli di barbari. Veggasi Erodoto lib. 8. cap. 105. pag. 668.. Senofonte Cyropæd. l. 7. p. 156., Evagrio Eccles. hist. lib. 4. cap. 22.
- ↑ Thes. Antiq. græc. Tom. iiI. xxx.
- ↑ Fab. 242. e 243. Si uccisero però in diverso luogo, e in diverso tempo; onde non potevano mai rappresentarsi in un gruppo consimile.
- ↑ Questi lo dà per una congettura, ma vi sostiene rappresentato Arria e Peto, secondo la comune opinione d’allora.
Trasea, di cui pure Winkelmann parla qui appresso.