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364 S t o r i a   dell’A r t e   greca

vedeano principalmente raccolte le tavole de’ più famosi dipintori, onde quel luogo era divenuto, a così dire, una magnifica pubblica galleria di pitture. Sembra però che queste, anzichè nel tempio, fossero in alcune sale sovra di esso, alle quali andavansi per una scala fatta a chiocciola, che tuttora sussiste1. V’erano eziandio in Grecia de’ tempj, che chiamavansi pinacoteche, ossia gallerie di pitture2.

§. 18. Sotto questo cesare erano gli Orti Sallustiani, il più visitato sito di Roma, ov’egli soleva abitare, e dar pubblica udienza3; ond’è probabile che ornati gli abbia coi più bei monumenti dell’arte. Ciò possiamo pur argomentare dall’esservisi sempre trovato, qualunque volta vi si sono fatti scavi, gran numero di statue e di busti; ed anche nell’autunno del 1765., essendovi flato aperto un nuovo scavo, se ne disotterrarono due figure ben conservate, se non che loro mancava la testa che non si è mai potuta trovare. Queste rappresentano due fanciulle in una leggiera sottoveste, che dalla spalla destra scende loro sino alla metà della parte superiore del braccio. Amendue giacciono stese su un lungo zoccolo, ma tengono sollevata la vita, sostenendosi sul braccio manco, e sta sotto di esse un arco rallentato. Similissime sono queste figure a quella d’una fanciulla che giuoca agli astragali, altre volte nel museo del cardinal di Polignac4, e come questa hanno la destra libera ed aperta, portandola avanti quasi in atto di aver gettati gli astragali, sebbene di essi non veggavisi nessun vestigio5.


Que-


    bronzo, e non molto minor numero in Atene, in Olimpia, e a Delfo. Pausania difatti ne numera moltissime.

  1. Al principio del regno di Vespasiano si riferisce ora con sicurezza l’ara in marmo bianco greco del Museo Pio-Clementino, alta cinque palmi in circa, larga poco meno di due, ornata a basso rilievo con alcuni fatti mitologici, della storia eroica, e della romana. Fu pubblicata in patte dal P. Montfaucon Supplém. Tom. I. pl. 70. 71., e più correttamente dall’Orlandi, che l’ha insieme illustrata con un lungo, e dotto ragionamento. Il lavoro non è troppo bello, ed in parte è corroso dal tempo.
  2. Strab. lib. 14. pag. 944. B.
  3. Sifilino in Vespas. pag. 219. B. C.
  4. Ora nel museo reale di Prussia, e se ne ha il gesso nell’Accademia di Francia.
  5. Erano una specie di dadi, con cui