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386 Storia delle Arti del Disegno

divinizzava, per indicare il loro sollevamento e passaggio allo stato di divinità1.

[... sua testa...] §. 18. La testa colossale di Mondragone è sì intera che sembra ora uscita dalle mani dello scultore, e sì bella che io non credo di troppo dire, se la chiamo, dopo l’Apollo di Belvedere e ’l Laocoonte, il più bel monumento dell’arte che siaci rimasto. Se fosse permesso averne copia in gesso, dovrebbe l’artista studiarlo come uno de’ più sublimi modelli di beltà; poiché le forme colossali, richiedendo un grande artefice, il quale sappia per dir così oltrepassare i limiti della natura, ci danno una prova dell’abilità del disegnatore, senza tuttavia perdere ne’ grandi contorni la morbidezza e ’l dolce passaggio da una all’altra forma. Oltre la bellezza delle sembianze i capelli sono in tal maniera lavorati, che nulla v’è di simile in tutti gli avanzi dell’antichità. Ho parlato altrove degli occhi incastrativi2.

§. 19. Cinte sono amendue le teste con una corona di loto, la quale era sì propria d’Antinoo che in Alessandria chiamavasi Antinoja3. Nella mezza figura la corona è formata di soli fiori di quella pianta insieme intrecciati; ma nella testa colossale, i capelli della quale sono legati con un nastro, gira intorno tortuosamente un ramo del loto medesimo, i cui fiori però non erano dello stesso marmo, ma d’altra materia, come s’argomenta dai buchi fatti ai due lati dello stelo. Sull’alto della testa v’è un vuoto quadrato largo tre dita, e in esso era probabilmente conficcato il maggior fiore del loto.


§. 20. Ab-


  1. Oppure si rappresentavano su un’aquila, come è rappresentato Tito sul suo arco in Campo Vaccino, dato in rame dal Bartoli Admir. Antiq. Rom. Tab. 9.; o su un cavallo alato, come costa dalle medaglie, e dai bassirilievi, ed altri antichi monumenti, alcuni de’ quali possono vedersi riportati da Giovanni Daniele Schoepflino Comment. histor. & cric. Commentatio historica de apotheosi Imper. Roman. cap. 4. pag. 84. Tab. 1. 2. Le imperatrici nelle medaglie sono portate su un pavone.
  2. Lib. VII. Cap. iI. §. 15. pag. 40.
  3. Ath. Deipn. lib. 15. c. 6. pag. 667, D.