Pagina:Storia di Milano I.djvu/260

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quali, come ad uomini affatto alieni dalle cose mondane, non si prestò attenzione. Essi conoscevano in ciascheduna città gli uomini più accreditati; insinuarono il progetto d’una confederazione, e ne prepararono e fomentarono la corrispondenza. Il primo congresso che si tenne secretissimamente per formare la lega, fu nel monastero di Pontida, nel territorio di Bergamo, il giorno 7 aprile 1167; ed ivi si trovarono alcuni de’ principali cittadini delle città lombarde. Il primo articolo che vi si trattò e concluse, fu di ristabilire i Milanesi nella loro patria, riparare le loro fortificazioni, aiutarli a ripristinare le case loro; e così dare nuova vita alla città, che doveva essere la prima della confederazione. Per quanto però fosse stato condotto con mistero questo primo congresso, non potè a meno che il conte di Disce, ministro imperiale, non ne concepisse qualche sospetto. Pretendeva egli quindi dai Milanesi nuovi ostaggi, e per ogni modo più che mai gli opprimeva. Privi di tutto, disarmati, avviliti, divisi nelle quattro terre da cinque anni, mirando i rottami della patria, senza potervi nemmeno riporre più il piede, i Milanesi, ignari probabilmente di quanto si andava da alcuni pochi cittadini trattando per la comune salvezza, tremavano ad ogni minaccia. I Pavesi, antichi nostri nemici, erano i più affezionati all’Impero; Pavia era la sede della corte del regno italico, e diventava, nello stato libero, una città secondaria. In questi ultimi periodi l’inquietudine sospettosa de’ ministri imperiali faceva tutto paventare agl’infelici: O quantus clamor, dice Sire Raul, et quantus timor, quantus fletus per quatuor hebdomadas in burgis fuit, maxime in burgo Noxede