Pagina:Straparola, Giovanni Francesco – Le piacevoli notti, Vol. I, 1927 – BEIC 1930099.djvu/167

Da Wikisource.

vincitrice, e portava il trionfo, non altrimenti di quello che fanno i valorosi cavalieri d’ogni gloria degni. Per le quali cose tutte e ciascheduna da per sè, era Costanza dal re e dalla reina e da tutti tanto amata, che non vi era termine al loro amore. Essendo adunque Costanza in etá perfetta, e non avendo il re piú stato nè tesoro di poterla in alcun potente re orrevolmente maritare, molto tra sè si ramaricava; e questa cosa con la reina sovente conferiva. Ma la prudentissima reina, che considerava le virtú della figliuola esser tali e tante che ella non aveva donna che a lei si potesse agguagliare, rimaneva contenta molto, e con dolci ed amorevoli parole confortava il re che stesse cheto e punto non dubitasse; perchè alcuno potente signore, acceso del lei amore per le sue degne virtú, non si disdegnerebbe di prenderla per moglie senza dote. Non passò gran tempo, che la figliuola fu richiesta per moglie da molti valorosi signori: tra i quali vi fu Brunello, figliuolo del gran marchese di Vivien. Laonde il re insieme con la reina chiamò la figliuola; e postisi in una camera a sedere, disse il re: — Costanza, figliuola mia diletta, ora è venuto il tempo di maritarti, e noi ti abbiamo trovato per marito un giovane che sará di tuo contento. Egli è figliuolo del gran marchese di Vivien, nostro molto domestico: il cui nome è Brunello, giovane vago, aveduto e di alto valore, le cui prodezze sono giá divulgate per tutto il mondo. Ed egli a noi altro non richiede se non la buona grazia nostra e la dilicata persona tua, la quale egli stima piú che ogni stato e tesoro. Tu sai, figliuola mia, che per la povertá nostra non ti potiamo piú altamente maritare. E però tu rimarrai contenta di tanto, quanto è il voler nostro. — La figliuola, che savia era e di alto legnaggio vedevasi nata, attentamente ascoltò le parole del padre; e senza porre alcuna distanza di tempo, in tal guisa gli rispose: — Sacra corona, non fa bisogno che io mi distenda in parole in dar risposta alla degna vostra proposta; ma solo dirovvi ciò che la materia ricerca. E prima io vi rendo quelle grazie, che per me si puolono le maggiori, del buon animo ed affezione che