Pagina:Straparola, Giovanni Francesco – Le piacevoli notti, Vol. I, 1927 – BEIC 1930099.djvu/32

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26 notte prima

avedere, voi mi tenete un ladro; ma io non sono ladro, nè anche figliuolo di ladro, perciò che io della propia industria e de’ propi sudori me ne vivo: e cosí passo la vita mia. Ma pur, se vi è in piacere di farmi per tal causa morire, io, per lo amore che vi ho sempre portato ed ora porto, farovvi questo ed ogn’altro piacere, e poi me ne morrò contento. — Desideroso adunque Cassandrino di compiacere al pretore, senza aspettare da lui altra risposta, si partí, e tutto quel giorno freneticando se n’andò come egli potesse rubbare il letto, che egli non s’avedesse; e stando in questa frenesia gli venne un pensiero: il qual fu questo. Era, il giorno che questa imaginazione li venne, morto in Perugia un mendico, lo quale era stato sotterrato in uno avello, fuori della chiesa de’ frati predicatori. Laonde egli la notte su ’l primo sonno andò lá dove era il mendico sepolto, e leggiermente lo avello aperse; e, preso il corpo morto per li piedi, fuor della sepoltura lo trasse: e, spogliatolo nudo, lo rivestí de’ propi panni, i quali li stavano sí bene indosso, che non il mendico, ma Cassandrino chiunque lo avesse veduto, giudicato lo avrebbe. E, levatoselo su le spalle meglio ch’ei puote, verso il palagio se n’andò; e, giuntovi, col mendico in spalla montò su per una scala che seco recato aveva, e su ’l tetto del palagio salí, e chetamente cominciò scoprire il coperto del palagio; e con li suoi stromenti di ferro sí fattamente perforò le travi e le tavole, che fece un gran pertugio sopra la camera dove il pretor dormiva. Il preside, che nel letto giaceva e non dormiva, sentiva chiaramente tutto quello che faceva Cassandrino; e, quantunque ne sentisse danno per lo rompere del coperto, pur ne prendeva piacere e gioco, aspettando di punto in punto che egli venisse a furarli il letto di sotto. E tra se stesso diceva: — Fa pur, Cassandrino, il peggio che tu sai, che in questa notte il letto mio non averai. — Stando adunque il pretore con gli occhi aperti e con le orecchie attente, ed aspettando che’l letto li fusse involato, ecco che Cassandrino mandò giú per lo pertugio il mendico morto: il quale nella camera del preside diede sí fatta botta in terra, che lo fece tutto smarrire. Onde levatosi di letto e