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96 notte nona

vedendo il chiromante muto e bianco nel viso divenuto, conobbe apertamente lui aver veduta cosa che non gli aggradiva; e fattogli buon cuore, disse: — Maestro, dite ciò che avete veduto, nè temete; perchè quello che voi direte accetteremo allegramente. — Il chiromante, assicurato dal re di poter liberamente parlare, disse: — Sacra Maestà, molto mi spiace esser qui aggiunto per raccontarle cosa, per cui dolore e noia ne abbia a venire. Ma poscia ch’io sono assicurato da lei, dichiarerolle il tutto. Sappi, o re, che la moglie, che tanto ami, ti porrà due corna in testa; e però fa mestieri che con somma diligenza la custodisci. — Il re, questo intendendo, rimase piú morto che vivo; e data buona licenza al chiromante, imposegli che la cosa secreta tenesse. Or stando il re in questo affannoso pensiero, e considerando dí e notte quello che detto gli aveva il chiromante, e come schiffar puotesse un sí ignominioso scorno, determinò di mettere la moglie in una forte torre, e con diligenza farla servare; e cosí fece.

Era già divolgata d’ogn’intorno la fama, come Galafro re aveva fabricata la rocca, e in quella messa la moglie sotto grandissima custodia; ma non si sapeva la cagione. Questo pervenne all’orecchi di Galeotto, figliuolo di Diego re di Castiglia; il quale, considerata l’angelica bellezza della reina, e l’età del suo marito, e la vita che le faceva tenendola chiusa in una forte torre, deliberò di tentare se gli poteva far una berta; e sí come egli deliberò, cosí la deliberazione riuscí come era il desiderio suo. Imperciò che Galeotto prese gran quantità di danari e molte ricche merci, e in Spagna secretamente se n’andò, e in casa d’una povera vedova tolse due camere a pigione. Avenne che Galafro re una mattina per tempo montò a cavallo, e con tutta la sua corte se n’andò alla caccia, con animo di star fuori piú giorni. Il che avendo persentito Galeotto, si mise in ordine; e vestitosi da mercatante, e prese molte merci d’oro e d’argento, che erano bellissime e valevano uno stato, uscí di casa, e quinci e quindi andava dimostrando le sue merci per la città. Ultimamente pervenuto al luoco della torre, piú volte gridò: — Chi vuol comprar delle mie merci,