Pagina:Straparola, Giovanni Francesco – Le piacevoli notti, Vol. II, 1927 – BEIC 1930632.djvu/43

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favola prima 37

la potente virtú che io mi trovo avere sopra voi, principi infernali, vi scongiuro che immantenenti vi appresentate dinanzi a me. Asharoth, Farfarello e gli altri prencipi di demoni, astretti dal scongiuro di Gabrina, con grandissime strida a lei subito s’appresentaro; e dissero: — Comanda ciò che ti piace. — Disse Gabrina: — Io vi scongiuro e comando che senza indugio alcuno e veracemente mi palesate dove ora si trova Ortodosio Simeoni marito d’Isabella, e s’egli è vivo o morto. — Sappi, Gabrina, — disse Asharoth, — che Ortodosio vive ed è in Fiandra: e dell’amor d’Argentina è sí focosamente acceso, che della moglie piú non s’arricorda. — La maga, questo intendendo, comandò a Farfarello che in un cavallo si trasformasse, e là, dove era Ortodosio, Isabella conducesse. Il demonio, in cavallo trasformato, prese Isabella; e levatosi nell’aria, senza ch’alcuno nocumento ella sentisse nè timore avesse, nell’apparir del sole nel palazzo d’Argentina invisibilmente la pose. Fece Farfarello subito Isabella in Argentina cangiare, e sí chiara era la lei apparenza, che non Isabella, ma Argentina pareva; e in quel punto trasmutò Argentina in una forma di donna attempata, la quale d’alcuno non poteva essere veduta nè sentita, nè ella poteva veder altrui. Venuta l’ora di cena, Isabella, cosí trasformata, cenò col suo Ortodosio: indi andatasene in una ricca camera, ov’era un morbido letto, a lato di lui si coricò; e credendo Ortodosio con Argentina giacere, giacque con la propria moglie. Di tanta virtú, di tanta forza furon le tenere carezze, gli stretti abbracciamenti, congiunti con gli saporiti basci, che in quella notte Isabella s’ingravidò . Farfarello in questo mezzo furò una veste di ricco trappunto di perle tutta ricamata, e un vago monille, che per l’adietro Ortodosio ad Argentina donato aveva: e aggiunta la notte sequente, Farfarello fece Isabella e Argentina nella propria forma ritornare: e presa sopra la groppa Isabella, la mattina nel spuntar dell’aurora nella casa di Gabrina la mise, e a lei Farfarello diede la veste e il monille. La maga, avuta la veste e il monille dal demonio, li diede ad Isabella, dicendo: — Figliuola mia, terrai queste cose care; perciò che