Pagina:Straparola, Giovanni Francesco – Le piacevoli notti, Vol. II, 1927 – BEIC 1930632.djvu/91

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favola quinta 85

— Figliuolo mio, tu sai quanto per farti un uomo ho per te speso; nè dell’arte tua mi ho mai prevalesto nelle bisogne mie. Onde mi trovo in grandenissima necessità, nè so come debba far in nodrirti. Io vorrei, figliuol mio, con qualche onesto modo tu ti affaticassi per sovenirti. — A cui rispose il figliuolo: — Padre, prima vi ringrazio delle spese e fatiche fatte per me; indi pregovi che non vi affannate, ancor che io non abbia apparato l’arte del sarto, sí come era il desiderio vostro; perciò che io ne apparai un’altra, che ne sarà di maggior utile e contento. State adunque cheto, padre mio diletto, nè vi smarrite, perciò che presto vedrete il profitto che io fei, e del frutto la casa e la famiglia sovenir potrete. Io per nigromantica arte trasmuterommi in un bellissimo cavallo; e voi fornito di sella e briglia mi menerete alla fiera, e mi venderete: ed io lo sequente giorno ritornerò a casa nel modo che voi ora mi vedete; ma guardate di non dare in modo alcuno al compratore la briglia, perciò che io non potrei piú ritornare a voi, e forse piú non mi vedreste. — Trasformatosi adunque Dionigi in un bellissimo cavallo, e menato dal padre in fiera, fu veduto da molti: i quai si maravigliavano di tanta bellezza e delle prove che il cavallo faceva.

Avenne che in quell’ora Lattanzio si trovava in fiera; e veduto il cavallo, e conosciutolo esser sopra naturale, andò a casa: e trasformatosi in un mercatante, prese gran quantità di denari, ed in fiera ritornò. E avicinatosi al cavallo, espressamente conobbe quello esser Dionigi; e addimandato il patrone, se vender lo voleva, fulli risposo che sí. E fatti molti ragionamenti, il mercatante gli offerse dare fiorini ducento d’oro. Il patrone del prezio s’accontentò, con patto però che non intendeva che nel mercato fosse la briglia. Il mercatante tanto con parole e con danari fece, che ebbe anche la briglia, e menollo al proprio alloggiamento: e messolo in stalla, e strettamente legato, aspramente il bastonava; e questo ordine teneva e mattino e sera, di modo che ’l cavallo era venuto sí distrutto, che era una compassione a vederlo. Aveva Lattanzio due figliuole: le quali, vedendo la crudeltà de l’impio padre, si