Pagina:Straparola - Le piacevoli notti I.djvu/201

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e nudricarlo. Ed andatisene una mattina per tempo a quel luogo dove sono i teneri fanciulli dalli loro padri abbandonati, ed adocchiatone uno che più bello e più vezzoso de gli altri li parve, quello presero; e con molta diligenza e disciplina fu da loro accostumatamente nudrito. Avenne che, come piacque a colui che l’universo regge ed ogni cosa a suo bel grado tempra ed ammollisce, Alchia si ingravidò; e pervenuto il tempo del parto, parturì un figliuolo che tutto somigliava al padre. Di che l’uno e l’altro ne ebbe incredibile allegrezza; e Valentino nome gl’imposero. Il fanciullo, ben nudrito ed allevato, cresceva ed in virtù ed in costumi; e tanto amava il fratello, Fortunio chiamato, che, quando egli era senza di lui, da doglia si sentiva morire. Ma la discordia, d’ogni ben nimica, vedendo il loro fervido e caldo amore, e non potendo omai sofferire tanta tra loro amorevolezza un giorno se interpose, ed operò sì che gli suoi frutti acerbi assaggiare incominciorono. Imperciò che scherzando tra loro un giorno, sì com’è usanza de’ fanciulli, ed essendo per lo giuoco riscaldati alquanto, e non potendo Valentino patire che Fortunio nel giuoco li fusse superiore, in tanta rabbia e furore venne, che più volte bastardo e nato di vil femina li disse. Il che udendo Fortunio e di ciò maravigliandosi molto, assai si turbò; e voltosi verso Valentino, li disse: Come, sono io bastardo? E Valentino con parole tra’ denti non morte, seco tuttavia contrastando, animosamente lo confermò. Laonde Fortunio oltre modo dolente dal giuoco si partì; ed andatosene alla putativa madre, dolcemente la dimandò se di lei e di Bernio era figliuolo. A cui Alchia rispose che sì. Ed accortasi che Valentino con ingiuriose parole oltraggiato l’aveva, quello fortemente minacciò, giurando di malagevolmente casti-