Pagina:Studi intorno alla storia della Lombardia negli ultimi trent'anni.djvu/127

Da Wikisource.

PARTE SECONDA 115

non trascurare perciò veruna occasione, e di non badare ai pericoli. Avea il Lattuada portato le varie minute di costituzione fra le quali tra’ congiurati militari non era ancora stata fatta l’elezione; ed a speciale richiesta del visconte si assunse l’incarico di compilare colla scorta di quei diversi progetti una costituzione. Il colonnello Gasparinetti promise di stendere un bando per l’esercito, e il Rasori un manifesto al popolo. Il Marchal dovea incontanente recarsi dal re di Napoli per assicurarsi della cooperazione di lui; e il Rasori partire alla vôlta di Douvres per porre sotto la protezione del Reggente il novello Stato italiano; dopo del che, reduce in Francia, otterrebbe, volendo colà accasarsi, giusta le promesse del Saint-Aignan, un’onorata e lucrosa carica. Il visconte poi dovea far pagare al Lattuada per mezzo d’un banchiere di Lugano un milione di franchi, destinato a pagare la diserzione che facea di mestieri nei reggimenti italiani partiti alla vôlta dell’Austria. Indettatisi in questi termini, i quattro congiurati si separarono promettendo di riunirsi di nuovo il 26 di novembre, e di recare al convegno un progetto definitivo di costituzione, un bando all’esercito e un manifesto al popolo. Furono tutti fedeli alla promessa nel giorno prefisso; ma l’impostore, che giunse per l’ultimo, entrò trepidante e smanioso nella sala della conferenza, dicendo ch’era stato seguito da emissari di polizia, che aveane veduti parecchi cammin facendo, ed eragli forse venuto fatto di sottrarsi alla vista loro coll’allungare il passo; ma che in tale condizione di cose era necessario deliberar prontamente e subito separarsi. Facea l’impostore egregiamente la sua parte. Sembrava