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IX.

Dal ceppo di case dei Vecchietti si passa ad altro ceppo non meno importante; quello della famiglia Agli dalla quale ha nome la piazza che forma il centro di questo gruppo di case. Anche gli Agli erano ascritti tra le famiglie magnatizie e quando voller godere dei pubblici uffici, si fecero di popolo e presero i nomi di Scalogni, Liberali, Filippeschi e Cari1. Tutte queste famiglie ebbero appunto le loro case qui attorno, mentre il principale palagio della consorteria fu quello che è oggi dei Marchesi Medici.

Molte delle case degli Agli furono incorporate nel ricco monastero dei Teatini insieme alla Piazza Padella che comunicava da questo lato colla Piazza degli Agli per mezzo di un breve vicolo.

Il più importante ricordo storico che a questo ceppo di case si riferisce, è il fatto che qui ebbe la sua abitazione quel sommo artista che fu Filippo di Ser Brunellesco, architetto di S. Maria del Fiore.

Era una modesta casetta presso Piazza Padella, chiusa fra le case degli Agli, e lo stesso Filippo la descrive così nella sua portata alle Decime del 1427: «Una chasa e masserizie posta nel popolo di Santo Michele Berteldi gonfalone drago Santo Giovanni nella quale io abito a primo via da secondo lachasa di Nani di Gierozzo degliagli — da terzo e quarto da figliuoli di bindo degliagli». In cotesto anno e sulla stessa portata, Filippo dichiara d’avere 50 anni. Morto lui, la casa passò all’allievo favorito Andrea di Cavalcante detto il Buggiano per esser nativo del castello di Buggiano presso Pescia e dipoi fu incorporata nel convento dei Teatini.

Altre memorie di artisti illustri ricordano le stesse case incorporate nel convento, perchè dal lato che guarda la Via del Beccuto, nelle case oggi Galletti, ebbero bottega tenuta a pigione dagli Agli, Antonio del Pollajolo orafo e pittore insigne ed il fratello di lui Piero esso pure pittore valentissimo2.

Ebbero gli Agli sulla loro piazza anche la loggia ampia ed elegante,


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