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Re, poi dei Tre Re nomi che comunicò anche alla piazza sostituendo quello dell’antica e celebre famiglia.1 Il vicolo dell’Onestà che passava tra le case dei Macci, cominciò ad avere un tal nome, quando nello stabile appartenente all’arte dei Beccai2 fu istituito un magistrato di cittadini preposti alla tutela dei costumi.

Il chiasso oggi del Ferro, ed in antico di Ferro prese nome da Ferro della famiglia dei Romaldelli che ebbe qui le sue case e le sue torri corrispondenti in Calimala di fronte alla piazza di S. Andrea. 3

Oggi la torre è stata disfatta e nel luogo dove furono le case degli Elisei, quelle dei Romaldelli e la loggia dei Macci sorgono ampj fabbricati di carattere moderno.



(1) Vedi decima 1427 Vajo.

(2) La spezieria della Pina d’Oro fu anche dei Bonaccorsi Perini che si dissero dipoi Bonaccorsi Pinadori. Fu di loro e, giovinetto esercitò qui l’arte dello speziale, il celebre pittore detto Perino del Vaga.



  1. Nell’anno 1254 il Podestà di Firenze, risiede nella curia di Porta del Duomo e sta di casa a piè della torre de’ Macci da Or S. Michele. Ciò si rileva da una cartapecora proveniente dall’archivio dei Cistercensi.
  2. La casa che fu in antico residenza dell’arte dei Beccai, poi dell’arte dei Fabbricanti, è oggi della R. Congregazione di Carità di S. Gio. Battista. Nella sala che fu già l’udienza dei Consoli dell’arte è un affresco attribuito a Cimabue. Sull’angolo del Chiasso del Ferro è uno scudo collo stemma dell’arte squisitamente scolpito in pietra.
  3. Sulla torre dei Romaldelli, oggi distrutta, era lo stemma dei Benedetti famiglia che possedette cotesta torre nel XVI secolo. In antico, dal lato di mezzogiorno della torre vedevasi una testa mitrata. Vuolsi raffigurasse Giorgio Romaldelli che fu Vescovo di Faenza