Pagina:Svevo - Corto viaggio sentimentale e altri racconti, 1949.djvu/192

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chio e mai vedendo i proprî occhi azzurri aveva pensato che qualche suo antenato li aveva avuti piú piccoli, piú irrequieti, piú aderenti alla radice del naso. Dai suoi occhi brillava il pensiero e il sentimento e ambedue mancavano di antenati secondo lei. Del resto anche Darwin aveva parlato degli antenati dell’uomo e non dei suoi proprî. E Amelia aveva l’abitudine di leggere i libri come erano scritti con quel cieco ordine, una pagina dopo l’altra in modo che fra una e l’altra non ci fosse tempo per applicazioni e derivazioni. Le antiche illusioni egotistiche vivevano indisturbate in mezzo alla scien za moderna.

E cosí neppure Darwin seppe impedire ch’ella sposasse il milionario il quale venne e fece la sua brava dichiarazione. Emilio Merti venne ricevuto un dí dalla madre di Amelia.

La fanciulla dovette farsi aspettare e quando entrò il milionario si alzò. La piccola figurina esitò sforzò si spostò per alzarsi ma tuttavia non perdette ogni disinvoltura e tese una mano ben fatta, un po’ tumida, alla fanciulla. La guardò con occhi lucenti dalla commozione; uno sguardo che ricordava quello di Roberto. Alla fanciulla piacque quella faccina fine dolce, le labbra sottili un po’ pallide, la fronte altissima, troppo alta quella fino alla metà della cervice. In fondo si capiva anche al suo aspetto che doveva essere persona ricca e fine e ad Amelia bastò. Esaminando lo sposo molto da capo a piedi scoperse che lo stivale del piede destro aveva almeno una quindicina di centimetri di suola. Quando lo vide muoversi scoppiò quasi dal ridere: Stimo io! Zoppica! Non può essere altrimenti con quel peso che porta al piede destro. Lo sposo divenne rosso come Roberto quando gli si parlava dei suoi studî (strano come ella tirava sempre dei confronti con Roberto) e le spiegò che la sua gamba destra aveva cessato di crescere a una data età. Questo per un istante ricordò ad Amelia certi studî di Darwin sugli astici1 che hanno il lato destro piú grosso del sinistro ma dovette ricredersi quando il signor Emilio con voce un po’ velata dall’emozione le raccontò che

  1. Astaci.