Pagina:Svevo - Corto viaggio sentimentale e altri racconti, 1949.djvu/298

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Lasciai che di bolli (fu allora che la nazione si mise a leccare tanti bolli) e documenti si occupasse il solo Olivi. Poi quell’uomo mi divenne molto antipatico e perciò evitai quell’ufficio. Parlava molto dei suoi meriti e delle sue sofferenze di guerra e non trascurava alcun’opportunità per rimproverare a me di non aver collaborato alla vittoria.

Parlando sempre del sapone e delle corone rincasate troppo tardi, io dissi un giorno: «Ma ci sarà qualche cosa da fare contro quei viennesi? La guerra non l’abbiamo vinta noi?». Egli si mise a ridermi in faccia. Ed io sono convinto che per provarmi che la guerra io non l’avevo vinta egli non fece alcun passo per costringere gli Austriaci a indenizzarmi del mio sapone.

Del resto egli continua con tutta la sua onestà ad attendere ai miei affari. Ama anche mio figlio Alfio il quale quando aveva cessato di frequentare il ginnasio andò qualche volta nel mio ufficio a farvi la pratica. Poi cessò quando cominciò a dedicarsi alla pittura, ma era evidente che all’Olivi una sorveglianza non era dispiaciuta.

E non gli dispiacque neppure la sorveglianza di mio genero Valentino. Quello era un lavoratore! Attendeva tutto il giorno alla direzione dei suoi affari ed ogni sera dedicava piú di un’ora alla revisione dei libri dell’Olivi. Poi, purtroppo, ammalò e morí, ma intanto, in conseguenza dell’opera sua, io devo avere per il figlio dell’Olivi la stessa fiducia che io e mio padre avevamo dedicata al padre suo. Anzi, si può dire, maggiore, perché in fondo il vecchio Olivi non fu sorvegliato in alcun’epoca della sua vita tanto esattamente. Mio padre, credo, non abbia saputo niente di computisteria, poi andavo di tempo in tempo in ufficio, ma piuttosto per attendere agli affari miei che per sorvegliare quelli degli altri. Eppoi, evidentemente, io non sono mai stato un revisore. So fare, immaginare cioè e anche condurre a termine degli affari, ma quando gli affari sono già fatti si sciolgono in tanta nebbia ed io non so registrarli. Credo sia questo ciò che avviene a tutti i veri uomini d’affari, che altrimenti, dopo fatto un affare non saprebbero immaginarne un altro. Intanto non andai piú