Pagina:Svevo - La novella del buon vecchio e della bella fanciulla ed altri scritti, 1929.djvu/311

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del collo per ravvisarmi. Ridendo poi clamorosamente aggiunse: — È come il tuo vicino, il vecchio Cralli che crede sul serio d’essere il padre del bambino che la sua giovine moglie sta per mettere al mondo.

Questo poi no! Sono ancora abbastanza giovine per non commettere degli errori simili. Io non so muovermi abbastanza sicuramente nel tempo. E non dovrebbe essere tutto per colpa mia. Ne sono convinto ad onta che non oserei dirlo a Carlo che non comprenderebbe e mi deriderebbe. Il tempo fa le sue devastazioni con ordine sicuro e crudele, poi s’allontana in una processione sempre ordinata di giorni, di mesi, di anni, ma quando è lontano tanto da sottrarsi alla nostra vista, scompone i suoi ranghi. Ogni ora cerca il suo posto in qualche altro giorno ed ogni giorno in qualche altro anno. È così che nel ricordo qualche anno sembra tutto soleggiato come una sola estate, e qualche altro è tutto pervaso dal brivido del freddo. E freddo e privo di ogni luce è proprio l’anno in cui non si ricorda proprio niente al suo vero posto: trecento e sessantacinque giorni da ventiquattro