Pagina:Svevo - Una vita, 1938.djvu/252

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piú volte durante la notte Alfonso andò alla finestra a vedere la bruna casa di cui una sola stanza era illuminata, quella ove si lottava con la morte. 

Pochi giorni dopo il giovinetto morí, e quando Alfonso andava meditando quali segni d’affetto egli potesse dare all’amico che sopravviveva, per consolarlo della perdita del fratello e consolare se stesso, apprese che anche questi e la sorella e il padre erano stati colpiti dal medesimo terribile male. Ogni giorno dalla casa usciva una bara; la prima racchiudeva il cadavere della fanciulla, la seconda quella del padre e la casa rimaneva muta indifferente come se fosse abbandonata da una merce qualunque. 

Soltanto quando non vi fu piú alcun capezzale a cui vegliare, dietro alla bara dell’ultimo figliuolo si aperse finalmente una finestra e vi comparve, trattenuta da due uomini che Alfonso mai non aveva visti, la madre che gridava di voler saltare dalla finestra per raggiungere i suoi. Era una donna ancora giovine. Pregava di lasciarla e sembrava meravigliata che la si trattenesse. Anche ad Alfonso la violenza di quei due uomini che le impedivano di morire sembrò odiosa. 

La casa fu messa in vendita, ma nessuno voleva comperarla perché vi era accaduta tanta sventura, e si finí col venderla a un prezzo miserabile al Selini venuto allora a stabilirsi nel villaggio. Neppure la signora Carolina volle saperne di comperarla, mentre i Nitti avrebbero fatto un affare di gran lunga migliore a comperare quella casa invece di quel casone tanto distante dall’abitato. 

Certamente anche il notaio, passandovi dinanzi, pensò al contratto a cui aveva dato luogo quello stabile, perché ingenuamente facendo pensare Alfonso alla somiglianza che c’era fra’ due affari, gli disse: 

— Faldelli mi disse che volontieri avrebbe comperato la vostra casa. 

Alfonso trasalí: 

— Non è in vendita! — disse seccamente. 

— E che cosa ne vuole far lei? 

La grossolanità del notaio fece capire ad Alfonso in quale maggior misura avesse avuto influenza su lui il lun-