Pagina:Svevo - Una vita, 1938.djvu/284

Da Wikisource.

le non s’era atteso e l’altra al sentirsi trasalire dolorosamente per una gelosia amara. Come al solito, studiò il contegno da prendere acciocché Prarchi non si avvedesse della sua emozione e gli parve che troppa disinvoltura avrebbe potuto dare sospetto. 

— Davvero? — chiese sorpreso ma, sembrò, aggradevolmente. — È però ufficiale? — Non volendo mostrare di dubitar della verità della notizia, aggiunse per spiegare la sua domanda: — Si può subito congratularsene? 

Gli parve tutt’ad un tratto che non potesse essere vero. 

Prarchi gli disse che non era ufficiale e che egli non ancora s’era congratulato con Macario, ma che però era sicuramente vero. Il club del mercoledí non esisteva piú ed era venuto Federico da Parigi per assistere alla promissione della sorella.

— Forse subito agli sponsali, — aggiunse Prarchi ridendo, — perché si dice che Macario abbia grande fretta e che neppure ad Annetta piacciano le cose lunghe. 

Che il club del mercoledí piú non esistesse e che Federico improvvisamente fosse venuto da Parigi non erano prove sufficienti che Annetta fosse promessa sposa, e, perché non erano tali, ad Alfonso ben presto sembrò che provassero addirittura che il tutto fosse falso, inventato di pianta.

Prarchi se ne andò convinto d’essersi ingannato sui sentimenti di Alfonso per Annetta e Alfonso ebbe la soddisfazione d’esser riuscito a far credere a Prarchi nella sua indifferenza. Ciò lo calmò; nell’istesso modo si sarebbe sempre contenuto e, come Prarchi, avrebbe ingannato tutti. 

Appena rimasto solo comprese, indovinò che Annetta già allora doveva essere fidanzata a Macario. In quel fatto non v’era nulla che potesse sorprenderlo. Era stato avvisato che cosí sarebbe avvenuto ed era strano che ricevendo la lettera di Francesca, quella che gli aveva portato tale avviso, egli non avesse provato la fitta al cuore che dinanzi a Prarchi quasi gli aveva fatto dare un grido. Anche questo spiegò. Là nel villaggio, viste da lontano, le cose perdevano della loro importanza. Lo aveva agitato piú l’odio di Creglingi che non le minaccie di Francesca.