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6 | DEGLI ANNALI |
idiota sì, forzuto e furibondo 1, ma innocente. Fece Germanico, nato di Druso, generale delle otto legioni in sul Reno, e adottarlo da Tiberio, che pure aveva un figliuolo già grande; ma si volle senza dubbio rincalzare da più lati. In quel tempo non ci restava guerra che coi Germani, più per iscancellare la vergogna del perduto esercito sotto Quintilio Varo, che per imperio allargare, o altro degno pro. La città era quieta; riteneva dei magistrati i nomi; i giovani erano nati dopo la vittoria d’Azio2 : i più dei
- ↑ Livio nel principio del settimo dice del figliuol di Manlio il medesimo appunto: Nullius probri compertum et stolide ferocem. Aristotile nel secondo della Rettorica dice, che i figliuoli di padri coraggiosi tralignano in avventati; di quieti in freddi. Così nel campo stracco nasce di grano vena, o loglio, erbe non diversissime: e Dante:
Rade volte discende per li rami
L’ umana probitate; e questo vuole
Quei che la dà, perchè da lui si chiami. - ↑ Gli antichi nostri, meno di noi del corretto scrivere curiosi avrebbono scritto Actio alla latina; pochi de’ moderni, Attio, molti, Azzio. A me pare, che come la lingua latina in gaza, oxymel, e altro, non raddoppia le doppie; così la volgar nostra non possa nè l’una nè l’altra nostra zeta mai raddoppiare; perché essendo doppio per natura, composte o di TS come zazera, o DS come zizania, ciascuna ha il suono suo doppio, che verrebbe, raddoppiandola, rinquartato con quattro lettere consonanti insieme; che non le soffera la nostra dolce pronunzia. In dette due voci non ha maggior suono, nè più forzata la Z seconda, benché tra due vocali, che la prima, chi non vuole cattivar l’orecchio, e dargli ad intendere ch’ei pur senta quel che ei non sente. La cagione è, che la lingua tra i denti e’l palato s’acconcia, e fa organo all’uscente fiato nella stessa guisa al pronunziar la Z prima, che la seconda. Or se la pronunzia la Scrittura Se-