Pagina:Tacito - Opere storiche, 1822, vol. 2.djvu/402

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loro sparsa oste ; e per molti messaggi avvertiscono Valentino che non arrischi il tutto. Tanto più volando mandò Ceriale a' Mediomatrici a spignere per la più corta contro al nimico le legioni : e raccozzati quanti soldati trova, in Maganza con quei che menò, venne in tre di a Rigodulo, dove si era piantato Valentino con gran gente trevera, difeso da' monti e dalla Mosella , e fattovi fosso e muro. Won per tali fortificamenti ristette il romano Duce di non vi spignere la fanteria , metter i cavalli in certa collina, beffandosi del nimico ragunaticcio, non sì dal sito aiutato, che non più valore fusse ne' suoi. I tiri de' nimici noiarono alquanto il s.ilire. Venuti alle mane, li pinsero e .precipitaron giuso a rovina; e parte de' cavalli ne' colli più bassi presero i più nobili Belgi, tra' quali fu Valentino lor Capitano.

LXXIL L'altro dì Ceriale entrò nella Colonia dei Treviri, struggendosi i soldati di spiantare quella città : » Questa esser patria di Classico , questa di Tutore : per la costoro sceleratezza ( diceano ) rinchiuse e tagliate a pezzi le legioni ; che proporzione aver con questo il peccato di Cremona, che si rapì di grembo all'Italia, per aver fatto indugiare i vincitori solo una notte ? e questa nel fine di Germania posta , delle spoglie delli eserciti , del sangue de'Capitani trionfante, stare in piedi ! Fussesi la preda del fisco; bastar loro vedere il fuoco, la rovina della colonia rubella in ricompensa di tanti alloggiamenti sperperati ». Ceriale , per fuggir biasimo di avvezzar i soldati licenziosi e crudeli, attutò le loro ir« ; e ubbidirono più modesti nella guerra fatta alli strani, che nella passata civile. Commosse poi gli animi la miseranda vista delle legioni fatte venir da' Mediomatrici. Stavano