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macchine locomotive non è dunque tutto fumo, ma è parte fumo, parte vapore di scarico.

Abbiam detto che il cibo del cavallo di ferro è il carbon fossile e il suo stomaco è il focolare. E il paragone non si può considerare esagerato, dal momento che, come sapete, anche l’alimentazione degli animali non è che una combustione.

Il focolare ha la forma di una cassa a spigoli arrotondati, composta di grosse lamiere di rame, colle pareti più lunghe poste in piedi, mancante della faccia verso terra, che è sostituita dalla griglia. La parete verso il macchinista ha la bocca, per la quale vien caricato il carbone: questo cade sulla griglia, formata di tante sbarre che, mentre trattengono il carbone, lasciano passare l’aria per la combustione.

La cassa di rame costituente il fornello è circondata all’esterno da un’altra cassa in lamiera di acciaio, di più grandi dimensioni: nell’intervallo fra il focolare e l’involucro vi è acqua.

La parete del forno opposta alla bocca ha qualche centinaio di fori di piccolo diametro, ai quali si innestano altrettanti tubi lunghi da quattro a cinque metri. Un gran cilindro in lamiera di acciaio s’innesta all’involucro del focolare e racchiude entro di sè i tubi. Il corpo cilindrico, o caldaia propriamente detta, è ripieno per buona parte di acqua che rimane negli intervalli fra tubo e tubo. I tubi sono tenuti all’estremo opposto da un’altra piastra forata, la quale, con un anello del corpo cilindrico e colla parete estrema di fondo che vediamo guardando la macchina di fronte, costituisce la camera del fumo. Questo nome è bene appropriato perchè, sboccando in detta camera i tubi, in essa si raccolgono i prodotti della combustione, dopo che hanno ceduto all’acqua il loro calore.

Nella camera a fumo sboccano pure i tubi provenienti dai cilindri per portarvi il vapore esausto che fa, come abbiam detto, da aspiratore dell’aria.